Il parcheggio più sicuro per i propri risparmi

I timori sugli investimenti sono tanti e le perplessità ancora di più. Questa newsletter, di Fidelity AM, indica una soluzione ai problemi connessi al Bail-in.

Una parte degli investitori italiani è attualmente preoccupata dalle incertezze dell’economia globale e intimorita dalla volatilità cui i mercati azionari e obbligazionari sono stati soggetti in apertura d’anno. In quest’ottica non tutti ritengono il conto corrente la migliore soluzione, a causa dei timori inerenti il bail-in. Questi investitori potrebbero beneficiare dei vantaggi che i fondi monetari possono offrire.

I fondi non sono soggetti al bail-in

Il segmento degli investitori più avversi al rischio si trova in difficoltà a fronte del fatto che anche il conto corrente non rappresenta più un porto sicuro ed immune a qualunque evento avverso. Il bail-in infatti, prevedendo la possibilità che i conti correnti superiori a 100.000 Euro possano, in una certa misura, essere intaccati in caso di difficoltà della banca, ha provocato timori fra alcuni investitori privati circa la sicurezza del proprio conto corrente. Come noto i fondi di investimento sono caratterizzati da un impianto legislativo che mira specificamente a proteggere gli investitori da eventuali scenari avversi. Gli investitori che temono circa la stabilità del sistema bancario e che sono maggiormente preoccupati per la sicurezza dei loro risparmi potrebbero quindi trovare risposte efficaci nell’ambito del risparmio gestito. Cosa accadrebbe infatti in un caso estremo, cioè una eventuale situazione di default delle parti coinvolte? Ad esempio se un default interessasse un soggetto collocatore (banca, rete di promotori, sim etc) l’investitore di un fondo non subirebbe alcun danno di tipo patrimoniale. Questi potrebbe infatti trasferire la propria posizione presso un altro soggetto collocatore o richiedere direttamente alla banca corrispondente il rimborso totale della propria posizione. Anche se un simile evento avverso riguardasse il SIP (ex banca corrispondente), l’investitore non subirebbe alcun danno di tipo patrimoniale in quanto il suo investimento non entra mai a far parte del patrimonio della banca corrispondente. La posizione individuale sarebbe quindi semplicemente trasferita presso un altro soggetto incaricato dei pagamenti. Se poi una banca depositaria fosse in difficoltà, il patrimonio della SICAV sarebbe anche in questo caso salvaguardato, in quanto proprietà degli investitori e segregato rispetto al patrimonio della banca depositaria. Pertanto esso non può essere aggredito dai creditori della banca e di conseguenza il fondo e le azioni/quote degli investitori non subirebbero alcun danno di tipo patrimoniale. Infine, per quanto concerne la Sicav stessa, solo un fallimento di tutte le società e di tutti i Governi in cui essa investe potrebbe minacciarne la solidità e in considerazione della diversificazione che caratterizza le SICAV è quindi ragionevole ritenere che un evento simile sia estremamente improbabile, se non impossibile.

Le soluzioni di investimento

Alcuni investitori particolarmente difensivi, temendo il bail-in, hanno aperto numerosi conti correnti, spesso rendendo più complessa anziché più semplice la gestione dei loro risparmi. In alternativa a ciò, chi in questa fase privilegia la sicurezza del capitale e la liquidità potrebbe beneficiare dall’investimento in fondi monetari. Questi possono inoltre rappresentare un primo passo verso investimenti maggiormente dinamici e capaci non solo di difendere, ma anche di offrire flussi di reddito o crescita del capitale nel medio e lungo periodo.

Fonte: Fidelity AM

Dalla relazione Consob 2016

Pubblico questa infografica, del Sole 24 Ore, su dati Consob, circa gli esposti e i soggetti coinvolti. I dati 2015 mostrano con evidenza che il 50% dei casi riguarda gli Istituti Bancari. La percentuale riguardante i consulenti o promotori finanziari rimane costante, anche se in leggero aumento.  
Chi sia meglio o peggio, non sta a me dirlo, ma forse è il momento di ricucire le fila ed offrire un corretto servizio di consulenza da qualsiasi parte.

Il risparmio è la fonte del nostro guadagno e i risparmiatori non devono essere polli da spennare.

Fonte: Infografica Il Sole 24 Ore

Beppe Severgnini

Beppe Severgnini, “Italia lenta, Italia veloce” – Galileo Festival

Sabato scorso, all’interno dell’evento Galileo Festival, Beppe Severgnini, nella maestosa Aula Magna del Bò di Padova ha parlato di “Italia lenta, Italia veloce”.

Beppe ha sottolineato l’importanza dei nostri giovani e del loro futuro e sulla necessità di farli crescere.

Ha menzionato, anche, un recente articolo del Corriere, che analizza l’età dei leader aziendali nazionali e sulla necessità di un passaggio generazionale. L’infografica qui sotto vuole evidenziare che le aziende hanno bisogno di ringiovanire la classe leader perchè le aziende crescono e guadagnano meno.

Questi dati sono stati presentati quasi 40 volte in Bocconi e in giro per l’Italia; viceversa il contributo congiunto di un amministratore delegato quarantenne e l’esperienza di un Presidente non esecutivo settantenne possono dare risultati molto interessanti.

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Rendimenti sempre più bassi.

Come investire? E’ sicuramente la domanda più corretta che si deve fare. Sulla prima slide troviamo i rendimenti medi dei titoli societari in euro confrontati con i rispettivi tassi ad inizio anno. Questo comporta che ormai stiamo arrivando a 10mila miliardi di dollari di obbligazioni a tasso negativo. Ma il risparmiatore, ormai senza fiducia, detiene buona parte degli investimenti in conti correnti e depositi (vedi ultima infografica). Conviene ancora comperare obbligazioni? E’ importante pianificare meglio i propri risparmi? E avere denaro in conto corrente non potrebbe essere soggetto al bail-in per cifre superiori ai 100.000,00 euro? Sicuramente tanta confusione, poca fiducia e poche idee chiare. Non esiste una soluzione per tutti, ma una buona relazione con il proprio “Consulente” può essere molto appagante.  

Fonte: Sole 24 Ore – Relazione Annuale Consob 2016

Bond bancari.

L’articolo selezionato è stato pubblicato su Plus24, settimanale del Sole 24 Ore, di sabato 30 aprile. Vorrei sottolineare due punti: i rendimenti delle obbligazioni retail, che risultano oggi intorno allo 0,4%-o,5% lordo, e il primo Bail-in europeo andato in scena in Austria con la bad bank pubblica Heta Asset Resolution, nata dal salvataggio della Hypo Alpe Adria Bank.
Le vicende di casa nostra toccano i nostri portafogli direttamente, ma questo succede anche altrove.
Voglio dare un consiglio, se questo mi è permesso, e ricordo che investire può essere facile ma non è semplice. Molti errori sono frutto di “illusioni” espresse in percentuale.

Fonte: Plus Sole 24 Ore

Politica e Redditi

 

Fonte: Guide to the Market JPMorgan AM

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Volatilità e mercati

Questa diapositiva esamina varie misure di volatilità del mercato; la parte superiore mostra i ribassi superiori al 5% per ogni anno solare. Il grafico in basso, invece, rappresenta l’indice di volatilità.

Fonte; US Guide to the Market – JPMorgan AM

Valutazioni

Questa pagina guarda a diverse misure di guadagni e le rispettive valutazioni in tre aree del mondo: gli Stati Uniti, i mercati sviluppati ex-USA, e nei mercati emergenti. Il lato sinistro della pagina mostra le stime trimestrali con l’indice dei prezzi (in dollari USA) sovrapposti. Il lato destro della pagina mostra come il rapporto prezzo/guadagni per gli indici MSCI EAFE S&P 500 e MSCI EM è cambiato nel corso del tempo e i primi due si trovino attualmente nella loro media.
Fonte: Guide to the Market U.S. JPmorgan AM